Quando parliamo di oscurità nell’animo umano dobbiamo essere certi di individuare la radice misteriosa che questo aspetto presenta all’interno della nostra psiche.
Carl G. Jung è stato molto esplicito, nella sua Psicologia Analitica, nell’indicare il percorso del processo di individuazione. Infatti il punto di partenza per l’uomo, per lavorare su di sé, consiste nell’ incontrare prima la propria oscurità, nel mondo definito della “Latenza”, poi da questa auto-analisi, riuscire a integrarla attraverso i tre piani di coscienza: inconscio, subconscio e coscio.
Il processo animico che illumina questa facoltà oscura, permette la realizzazione così di un Io individuato, che in altre parole determina la nostra consapevolezza.
Insomma la ricerca dell’ombra, è una grande opportunità di scoperta interiore, perché presenta una ricchezza di informazioni con le quali possiamo trarre tutti i nostri potenziali individuali, come le nostre capacità e le nostre risorse pulsionali, questo permette di eliminare, contemporaneamente, anche gli ostacoli e i blocchi creati dall’ignoranza dei nostri elementi sconosciuti, cioè gli irrisolti mentali come: i blocchi, le paure, le rimozioni, le inquietudini della nostra sfera sessuale ecc.
Nell’Astrologia Karmica Umanistica, Jung riprende alcuni simboli planetari come interpreti della nostra vita psichica (senza entrare in dissertazioni tematiche di anima per l’uomo e animus per la donna). Egli studiò infatti, i processi mentali in chiave simbolica che l’Astrologia interpretativa rappresenta nel tema natale, con lo stesso approccio semiotico, di un mandala con le sue geometrie, riducendo in simboli l’elemento conscio e inconscio in elementi solari e lunari.
Da questo dualismo, l’elemento lunare ravvisa il vero laboratorio alchemico, che contiene in sé nella sua valutazione totale, anche l’aspetto oscuro e archetipale della Lilith. L’interpretazione di questo rapporto, che intercorre tra questi due aspetti lunari, può far scaturire indizi importanti circa il nostro inconscio, nonostante l’incapacità umana, di comprendere totalmente, l’ oceanico mondo, dell’Inconscio Collettivo. L’aspetto della Lilith, infatti è quel che sappiamo di noi che non può essere risolto come valore collettivo, in quanto facoltà che si oppone ad a ogni valore universale.
Essa è anche indice di qualcosa che ci appartiene come caratteristica originale e ancestrale della nostra personalità, poichè esprime una sua specifica pulsione. Tuttavia la sua rivelazione realizza dentro ogni essere umano, una personalità più matura e consapevole, in quanto creatrice di una morale individuale e autonoma e soprattutto, condivisibile eticamente dal senso comune, ma nello stesso tempo, si libera da qualsiasi condizionamento culturale religioso, dove l’io si esprime solo a metà ed esclusivamente come maschera sociale. Da questo materiale grezzo possiamo trasformare in pietra filosofale l’oro che è in noi, che consiste il manifestare il Sé superiore, della la nostra Divinità.
L’approccio con questa parte dell’inconscio è un linguaggio che si esprime nella sua totalità e si rivela nel suo significato di senso, scevro da ogni pregiudizio o sovrastruttura di sorta
Il lavoro evolutivo di ricerca, di questa attività psichica, è sempre in divenire senza alcuna sosta, volto a migliorare sempre di più noi stessi, ma che si riflette inevitabilmente nel nostro io Conscio. Da questo risultato possiamo entrare nelle relazioni in maniera più adulta e consapevole, privi di qualsiasi paura e pregiudizio sugli altri e questa complementarità nelle relazioni, porta in sè una felice conseguenza, descritta con una famosa equazione psicologica di Jung: “Prima di essere un noi, bisogna essere un io”. Per questo la Lilith, è un elemento determinante come ricerca e conoscenza di base del nostro inconscio.
In Astronomia, la Lilith è indicata come un fenomeno virtuale celeste, cioè un punto in cui la Luna si trova nella massima distanza dalla Terra nella sua orbita attorno al pianeta.
Nell’astrologia evolutiva incarna, l’immagine simbolica, del femminile inconscio segreto e temuto. In opposizione alla femminilità materna e buona, simboleggiata dalla Luna.
La Lilith, nel mito ebraico è la prima donna comparsa sulla terra, la prima donna di Adamo, ribellatasi a lui, allontanandosi e alleandosi con le forze del male. Proprio per questo in un tema natale di un uomo, rappresenta il lato sconosciuto della donna, le immagini negative, relative ad esperienze con donne, le complessità nelle relazioni di coppia o eventuali problemi sessuali con certo tipo di femminile. Per la donna, invece simbolizza le sue ribellioni, il suo senso atipico di femminile, i desideri nascosti in ambito sessuale, il maschile che deve combattere ecc. Nel dualismo del negativo ho riassunto i punti nevralgici dell’uomo e della donna. Nell’unità data dall’individuazione raggiunta dal ricercatore, la Lilith, fa chiarezza in quali punti della nostra personalità possiamo fare errori e incappare nel nostro meccanicismo karmico. Questi dati se illuminati dalla nostra coscienza (rappresentata dal sole) possono far quadrare il cerchio della nostra anima, per vivere nella nostra verità per compiere il destino che ci siamo prefissati in quanto anime. Ma per elevarci a questo livello bisogna essere disposti, come dice Virgilio a Dante nella Divina Commedia:.” ..a scendere per poi voler salire”….Infatti, “il processo di individuazione” fa il medesimo percorso ascensionale, ossia prima si attraversano livelli bassi di coscienza, per poi raggiungere, come meta tanto ambita da ogni anima, il Paradiso della propria Divinità .
Quindi…Buona ricerca a tutti!
Di Silvia Lombardo